domenica 31 agosto 2008

Ricevuta fiscale alla cinese

di Leonello Bosco

Quanto a pagare le tasse, non si può dire che i ristoratori cinesi abbiano nulla da invidiare agli italiani. Quando si paga un conto del ristorante in Cina, quello che ci presentano non è mai una ricevuta fiscale, è semplicemente un conto interno. Per avere una fattura fiscalmente valida, bisogna chiedere la famosa fapiao, che ovviamente implica un costo fiscale per l'esercente e non viene mai proposta in prima istanza.
L'idea di alcune Amministrazioni fiscali locali (nonostante le credenze sul "centralismo" cinese, la Cina ha un ampio "federalismo fiscale") per far emettere piu' fapiao è semplice ma geniale, potrebbe addirittura piacere al Ministro Tremonti.
Le ricevute fiscali in Cina sono a taglio fisso, quindi te ne consegnano un certo numero, in base a quanto hai pagato. La genialità consiste nel fatto che ogni ricevuta contiene un gratta e vinci, che può far vincere, 5, 10,15, 50 RMB, un valore non da poco, se si pensa che con da 50 RMB si può cenare in molti ristoranti cinesi.
Cosi' ora tutti chiedono la ricevuta fiscale, mica perchè è improvvisamente insorta un'etica fiscale, ma perchè tutti sperano di avere il premio.
Non male, davvero non male.

2 commenti:

  1. ...notevole!
    Nello, fai una telefonata al Giulio nazionale!

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  2. e mi chiedo, Avvocati Notai Dentisti etc., che tipo di "gratta & vinci" adotteranno per invogliare il cliente a chiedere la fattura?
    E i politici che faranno per non mangiarsi più l'Italia e noi ITALIANI?

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